Si chiama #18undici l’iniziativa benefica avviata da un comitato di giornalisti e dedicata all’alluvione che ha devastato la Sardegna il 18 novembre 2013. Il primo progetto è un Dvd che racconta, in formato multimediale e interattivo, il dramma che nell’Isola ha provocato 18 morti e incalcolabili danni.
Si tratta di un reportage collettivo, un viaggio che si può percorrere su diverse strade: attraverso la lettura di alcuni approfondimenti, con la visione di servizi video e gallerie fotografiche che raccontano i danni, la disperazione delle famiglie e le prime opere di ricostruzione. Con una veste grafica intuitiva, il “lettore” può rivedere la sequenza degli eventi in Gallura, nell’Oristanese e nei paesi del Nuorese: il racconto delle prime ore, le testimonianze dei superstiti, il profilo dei morti, la conta dei danni, le prime opere di beneficenza, la grande solidarietà, le parole dei bambini e le indagini.
L'obiettivo del progetto #18UNDICI non è soltanto quello di mettere a fuoco i danni provocati dall’alluvione, ma soprattutto di natura benefica. Attraverso la diffusione del Dvd, e grazie al supporto di Caritas Sardegna, sarà avviata una raccolta di fondi che servirà a finanziare un’opera di ricostruzione.
Al progetto hanno dato adesione e apporto 25 giornalisti di diverse testate: La Stampa, Tg1, Tg3, TgR Sardegna, SkyTg24 e Videolina. Gran parte del materiale utilizzato per creare i filmati e le fotogallery è stato messo a disposizione direttamente dai video operatori e dai fotografi che nei giorni dell’alluvione hanno lavorato nelle diverse zone dell'isola. Anche i grafici, i montatori e alcuni musicisti hanno offerto gratuitamente il loro lavoro, realizzando nuovi servizi e scrivendo appositamente le colonne sonore.
La prima presentazione del Dvd #18undici si svolgerà mercoledì 23 luglio alle 19 ad Arzachena (OT), nella sala convegni delle tenute Vigne Surrau (sponsor dell’iniziativa), lungo la strada provinciale Arzachena-Porto Cervo. Il luogo scelto per la presentazione non è casuale: a pochi passi dalla cantina, infatti, scorre il Rio San Giovanni, il fiume che il 18 novembre provocò gravi danni nelle campagne di Arzachena e tese una trappola mortale a una famiglia brasiliana che abitava all’interno di un seminterrato in una borgata campestre.