Alghero. Si è tenuta questa mattina, con la relazione del responsabile diocesano don Giuseppe Curcu, la relazione che ha fatto il punto della situazione sulle attività dei progetti gestiti dalla Caritas della Diocesi di Alghero-Bosa.
Questa una sintesi dei documenti presentati alla stampa.
SERVIZIO MENSA
La Mensa della Carità ha iniziato ad operare nel 1990 in Via Sassari 80 sotto la direzione di Mons. Mario Corrias. Nel 2002 con l'apertura della Casa di Accoglienza “Giubileo 2000” e sotto la direzione di Don Lorenzo Piras si è spostata in Via XX Settembre 218 ed ha visto un aumento notevole delle richieste di un pasto caldo.
“Un fatto da rilevare è stato la quasi totale scomparsa dei senegalesi che sono riusciti a rendersi autosufficienti con il loro lavoro e il contemporaneo aumento di abitanti del Nord Africa , prevalentemente marocchini e tunisini. Negli ultimi anni la provenienza degli ospiti si è allargata a persone di vari paesi europei ( Iugoslavia, Romania, Albania, Bielorussia....) e del Sud America.” Ma il cambiamento radicale si è avuto quando alle richieste di singoli individui si sono aggiunte in maniera massiccia quelle di intere famiglie: prevalentemente formate da giovani coppie anche con bambini piccoli che non riescono a trovare un impiego, come da persone che non riuscivano a mandare avanti dignitosamente la loro famiglia per la perdita improvvisa del lavoro. A questi vanno aggiunti i separati, purtroppo sempre più in aumento, che dovendo continuare a mantenere moglie e figli non riescono più ad avere un reddito sufficiente per affrontare la nuova situazione. Un altro consistente numero di fruitori della Mensa è costituito dai pasti attivati dai Servizi Sociali del Comune in favore di persone allettate o impossibilitate a recarsi nella struttura. La Mensa viene portata avanti esclusivamente da volontari che offrono il loro contributo per garantire un pasto caldo a persone momentaneamente in difficoltà. Il pasto tipo è costituito, di norma, da un primo, secondo con contorno, pane e dolce o frutta (quando disponibile). Gli alimenti arrivano da diversi canali: la Diocesi, che contribuisce in maniera massiccia alle necessità quotidiane - Gli aiuti alimentari dell’AGEA ( interrotti a fine 2013) sono ripresi nel mese corrente - Varie attività operanti nel settore alimentare (macellerie, pescherie, pasticcerie, panetterie....) - Strutture di ristorazione e alberghiere e privati cittadini
SERVIZIO GUARDAROBA E DOCCE
La distribuzione di quanto conferito dalla cittadinanza e dalle attività commerciali avviene nei locali di via Pascoli n.30 ad Alghero. Il personale addetto al ricevimento, smistamento e distribuzione è costituito esclusivamente da volontari .
Il centro è aperto tre giorni alla settimana: (lunedì, giovedì e venerdì ore 9 – 11,30).
Centocinquantasei gli utenti nel primo semestre del 2014. Al servizio guardaroba si aggiunge il il Servizio Docce. Rivolto agli ospiti senza fissa dimora è stato allestito nella struttura del Consorzio del porto, sul molo Visconti. Il servizio è aperto un giorno alla settimana (mercoledì ore 8,30 – 11,30) con una media di utilizzo di 3 ospiti, ai quali viene fornito il necessario per la doccia (sapone , shampoo, asciugamani monouso, biancheria e abbigliamento puliti).
CASA DI ACCOGLIENZA “GIUBILEO 2000”
Gli Ospiti, sino a novembre 2014, sono aumentati del 42% rispetto all’anno precedente, passando da 57 a 99. Con una somma di arrivi, molti infatti tornano più volte, pari a 211 presenze, con 860 giornate di occupazione della casa. Che può ospitare quattro persone al giorno, con un indice di saturazione dell’84%. Nessun contributo economico è chiesto ospiti per vito, alloggio, gas ed energia elettrica, prodotti per l’igiene personale, lavaggio biancheria, lenzuola ed asciugamani.
La dimensione dell’impegno di risorse umane è dimensionata dal fatto che per ogni ospite c’è il riassetto del letto con cambio lenzuola, il cambio di tre asciugamani oltre alla pulizia della camera. Il 59% degli ospiti ha un’età inferiore a 40anni. Altri dati: oltre il 25% è di nazionalità italiana, ed oltre il 24% marocchina. Gli ospiti tunisini sono pari a quasi il 13% mentre quelli algerini superano di poco il 9% ed i senegalesi il 5%, mentre quelli di altre nazionalità non superano questo dato. Il continente maggiormente rappresentato, la casa ha ospitato persone di ben 21 nazionalità, è l’Africa con il 57,92, con il 42% in arrivo dall’Africa mediterranea. Sono circa 40 i volontari che hanno garantito, con la loro preziosa presenza 24 ore su 24, un sereno e proficuo soggiorno. I Volontari infatti cercano di creare le condizioni perché gli ospiti possano discutere dei loro problemi, senza pregiudizi e soprattutto senza parlare dei reati che li hanno portati in carcere, molti infatti hanno alle spalle esperienze di detenzione o stanno affrontando un periodo di reinserimento nella società. “Spesso, in carcere hanno imparato un nuovo lavoro! Questo servizio è fornito in collaborazione e sotto la supervisione degli Educatori del carcere di provenienza e degli Assistenti Sociali dell’UEPE.” A causa della diminuzione di volontari la casa è attualmente aperta solo dal lunedì al sabato mattina. Anche se, dicono dalla Caritas Alghero-Bosa “Contiamo su una campagna di sensibilizzazione per trovare nuovi volontari in modo da poter ospitare anche nei fine settimana.”
CASA MAIN (MACOMER)
Da un'attenta analisi del territorio del Marghine-Planargia e della Sardegna in genere, è risultato che non erano sufficienti case destinate all'accoglienza di donne e nuclei madre-bambino. Ci è parso quindi necessario creare una struttura che potesse affrontare in modo tangibile il problema emergente.” Il progetto Casa Main quindi nasce dall’iniziativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane di Don Bosco), da sempre impegnate in campo educativo, con particolare attenzione alla condizione della donna, in collaborazione con la Caritas della Diocesi Alghero-Bosa, ed estende il suo operato a tutto il territorio del Marghine-Planargia ed agli altri Enti che faranno richiesta. Le ospiti del servizio, questo il progetto, saranno giovani donne, italiane e straniere, in attesa di un figlio o con figli minori che soffrono disagi di vario tipo: solitudine, incapacità genitoriale, scarsa autonomia economica, lavorativa, personale, violenza, specie familiare, donne che desiderano essere tutelate nella maternità. La struttura potrà accogliere donne e bambini per soggiorni brevi, ma si prevedono anche permanenze più lunghe per consentire alla donna di completare il suo percorso verso l'autonomia, con la ricerca di un lavoro e di una casa. Con complessivamente sei posti a disposizione (per altrettante donne con bambini), in ambienti dotati di cucina, camere personali, spazi per la socializzazione, servizi e un arredamento che rendano la casa confortevole ed accogliente “Al fine di creare un ambiente piacevole e positivo.” L’equipe che opererà sarà costituita da professioniste - coordinatrice responsabile, pedagogista, psicoterapeuta, assistente sociale, educatrice professionale, responsabile dell’amministrazione. Figure che potranno essere coadiuvate da operatrici o operatori volontari. Tra gli elementi centrali dell’accoglienza offerta la
salvaguardia del legame madre-figlio. “Per i bambini Casa Main sarà uno spazio di vita, gioco e crescita grazie alla presenza all’interno dell’Istituto del Nido d’infanzia e della Scuola dell’Infanzia. Per le mamme sarà soprattutto un luogo di riprogettazione dove imparare a gestire la propria situazione di disagio e ripensare il proprio ruolo di genitore, partner e cittadino in vista di un graduale reinserimento nella società.”
CENTRO DI ASCOLTO (Alghero e Macomer)
Il Centro nasce nel mese di dicembre del 1989, come espressione della Chiesa di Alghero, ad opera di alcuni volontari che già si occupavano di assistenza nelle singole chiese e parrocchie della città e con il supporto iniziale dei padri Gesuiti.
Con funzioni di osservatorio dei bisogni e delle problematiche familiari come per attività di aiuto economico per quanti non riuscivano ad affrontare le spese di elementare sussistenza. Criterio costante di guida per gli interventi è stato l’ascolto oltre che delle povertà materiali, soprattutto delle povertà affettivo-relazionali “Nell’intento di far sentire l’umana solidarietà, senza pregiudizi etici e religiosi, così da evitare che il Centro diventasse un semplice sportello di prelievo.”
Attualmente a richiedere l’aiuto del centro di ascolto sono anche persone che hanno perso il lavoro e famiglie monoreddito che hanno serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese. “Le povertà materiali sono spesso accompagnate da povertà affettivo-relazionali, nei rapporti di coppia, separazioni, solitudine, rapporti genitori-figli. Sovente la richiesta di soddisfacimento di un bisogno materiale copre un disagio relazionale inespresso, che il volontario a colloquio cerca di far emergere.”
In questi ultimi anni alle problematiche legate a disabilità, malattie croniche per l’abuso di alcool e droghe si è aggiunto il dramma del gioco d’azzardo, che colpisce sia giovani che anziani. Il Centro d’ascolto, attualmente sito in via Morandi n. 34, è aperto il martedì dalle 16.00 alle 18.00 e il venerdì dalle 10.00 alle 12.00.
Si avvale, inoltre, della disponibilità di uno psicologo un giorno alla settimana per colloqui privati. Per far fronte alle numerose richieste di aiuto, il Centro è supportato dai contributi della Diocesi Alghero-Bosa (fondi CEI dell’8x1000), dal Comune di Alghero e dai privati cittadini. Importante, infine, è ricordare la lunga collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Alghero “Che ci permette di acquisire elementi di valutazione e di conoscenza del disagio socio-economico al fine di disporre strategie e modalità d’intervento efficaci.” Per quanto riguarda i dati dell’utenza sono 211 le persone che si sono rivolte al Centro nel 2013 e 139 nel primo semestre del 2014.
“UNA SOLA FAMIGLIA UMANA, CIBO PER TUTTI. È COMPITO NOSTRO.”
Questo il titolo della campagna nazionale di sensibilizzazione e formazione elaborata dagli organismi, dalle associazioni e dai movimenti cattolici italiani per rispondere unitariamente all’appello del Papa «a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo». Un appello che Papa Francesco aveva lanciato in un videomessaggio lo scorso 10 dicembre per l'avvio della campagna internazionale sul diritto al cibo promossa da Caritas Internationalis. La Campagna si sviluppa a livello locale, con i territori in veste di protagonisti: le diocesi, gli organismi di volontariato e le Ong, e intende coinvolgere prioritariamente i giovani: nelle parrocchie, nei movimenti, nelle scuole, nell’imprenditorialità. Aspetto centrale l’elemento educativo, mentre tre sono i filoni tematici in cui si articola: Cibo giusto per tutti - Una finanza al servizio dell’uomo - Relazioni di pace. A livello Diocesano, per alcune classi degli istituti di scuola secondaria di secondo grado, si è deciso di proporre un progetto di presentazione della Campagna e di formazione. Ma il lavoro sarà anche promosso a livello Personale. “La base per qualsiasi cambio reale viene da dentro di noi prima di tutto e dalla nostra capacità di vedere il volto di Cristo in quelli che soffrono la fame. Quando iniziamo a guardare profondamente dentro di noi, ci rendiamo conto che solo se lavoriamo come una sola famiglia umana con uno spirito di compassione e di unità potremo mettere fine ad una grave ingiustizia: c’è abbastanza cibo nel mondo, eppure ci sono presone che ancora soffrono la fame.”
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “LABORATORIO DELLE STRATEGIE”
L’Associazione, Opera Segno della Caritas Diocesana Alghero- Bosa composta da familiari di persone con difficoltà di apprendimento, si occupa di tenere una rete di rapporti tra famiglia, scuola e operatori che ruotano attorno al disabile con lo scopo
di lavorare insieme per il bene della Persona.
Per il progetto “Cavalca la cometa” sono in fase di attuazione corsi di formazione e di applicazione di intervento tenuti da professionisti esperti sulla disabilità a favore di famiglie, insegnanti e operatori che si occupano di persone disabili.
La possibilità di imparare da logopedisti, psicomotricisti, musicoterapisti come approcciarsi con i propri figli e venire a conoscenza delle finalità per cui si applicano varie modalità di intervento, aiuta i genitori a seguire la stessa linea d’intervento dei terapisti, motiva ogni azione seppur faticosa e impegnativa e sprona i genitori a lavorare senza lasciarsi abbattere dalle inevitabili difficoltà.
Con l’attuazione del progetto “Il Testimone”, sono stati realizzati, in collaborazione con la scuola, incontri con chi vive la disabilità in prima persona e riesce a conviverci, con lo scopo di informare e sensibilizzare i giovani.
Il “Laboratorio delle Strategie” comprende anche un punto d’incontro per familiari di persone con difficoltà di apprendimento, gestito da genitori; è nato ad Alghero nel Gennaio 2009 con l’intento di dare un supporto a genitori e familiari che molto spesso soffrono quanto o più della persona con problemi. “La possibilità di parlare con altri genitori che vivono o hanno vissuto le stesse esperienze è risultata molto utile, le persone con cui si è instaurato un rapporto, hanno detto di sentirsi sollevate solo per il fatto di aver parlato con persone che possono capire il loro disagio.” L’associazione ha messo a disposizione una Ausilioteca, dove vengono mostrati anche strumenti costruiti da genitori per relazionarsi con i loro figli e rendere concreti dei concetti astratti come il tempo, lo spazio, la matematica, ecc. difficoltà che si riscontrano in vari tipi di patologie. “L’esperienza di ogni famiglia può diventare tesoro per chi è immerso nello sconforto, sia perché ha appena conosciuto la diagnosi e non sa a chi rivolgersi per affrontare le inevitabili difficoltà che ne conseguono, che per chi ha figli considerati ormai “troppo grandi per poter apprendere”. E’ in via di espansione una biblioteca specializzata sulla disabilità, dove è possibile consultare testi informativi e operativi su varie patologie e narrativa sul tema allo scopo di affrontare le problematiche con un po’ di leggerezza. Per lavorare sulla socializzazione, l’integrazione e la promozione del volontariato giovanile, si sta attuando per il terzo anno il progetto “Conoscimi” che coinvolge alcuni studenti degli istituti superiori di Alghero. Con il progetto “Emergono le mie capacità” Ci si occupa inoltre di un gruppo di circa venti persone con varie problematiche attuando per loro alcuni progetti con lo scopo di stimolare la creatività, la socializzazione, l’integrazione e l’autostima. Attività svolte negli anni : Danzaterapia, Informatica, Percussioni, Decoupage, Pittura, Recitazione. Ancora: approccio al linguaggio gestuale, pubblicazione di un libretto informativo sulle varie patologie e sulle attività dell’associazione, partecipazione al Seminario su Violenza psicologica e Stalking,
Progetto “Conoscimi” 1°, 2°, 3° anno, Progetto “Conoscimi” adattato a tre studenti raccomandati dai servizi sociali, Progetto “Il Testimone” 1°, 2° anno, Partecipazione all’iniziativa “Monumenti aperti” 1°,2° anno. Progetto “Interpreto un personaggio”
E’ stato possibile svolgere le attività sopra elencate grazie ai contributi offerti dalla Caritas tramite finanziamenti dell’otto per mille, dal Comune di Alghero, dalla Fondazione Banco di Sardegna e da offerte di privati. La sede è in via Morandi 34 ad Alghero, i giorni e orari di apertura sono Lunedì ore 17/19, Martedì ore 10/12, Mercoledì ore 10/12 - ore 17/19, Giovedì ore 17/19.
Progetto Orchestra - Riavvio Osservatorio di Povertà e Risorse
In riferimento ai progetti relativi al Fondo Cei 8xmille Italia 2014, la Caritas diocesana di Alghero-Bosa intende realizzare un progetto che si propone di promuovere la testimonianza comunitaria della carità nel territorio della diocesi. A partire dalle realtà caritative già attive e facendo acquisire ai servizi Caritas e Caritas parrocchiali la capacità di lettura delle situazioni di povertà/fragilità sociale. Per arrivare alla conoscenza delle condizioni di povertà a 360° del territorio diocesano finalizzata all'animazione nella pastorale della carità.
Il progetto quindi si propone di realizzare l'osservazione coordinata e condivisa tra i vari servizi Caritas ed alcune parrocchie "pilota," con l'utilizzo di raccolta dati, e di stimolare la comunità cristiana ad "offrire aiuto insieme" per rispondere ai bisogni/richieste. Si propone, inoltre, di offrire accompagnamento formativo, attività di animazione e comunicazione. Il progetto ha la durata prevista di 12 mesi. Referente sarà Suor Klàra Cosette Csòka.
PUNTO D’INCONTRO (Macomer)
Il Laboratorio Caritas della Diocesi Alghero Bosa chiamato “Punto d’Incontro”
a Macomer è una particolare risposta della Caritas Diocesana che ha voluto corrispondere ad una richiesta, particolar mente sentita, di porre a disposizione una struttura nella quale giovani e adulti con problemi di salute mentale non grave, possano trovare adeguati spazi. Per vivere delle ore di serene condizioni di incontro, dialogo, socializzazione; porre in essere diversificate attività: pittura, modellismo, cucina, decoupage, bricolage; sport/bocce; far affiorare le positività di ciascuno.
Rappresenta la scelta della Chiesa/Diocesi Alghero Bosa, di costituire in forma organizzata e solidale, un servizio e di porlo esclusivamente a disposizione di persone deboli, emarginate, come quelle con particolari patologie derivanti da difficoltà psichiche non gravi. Per il 2013/2014 è stato programmato e concretizzato un Corso di cucina bimestrale, per il quale è stato anche acquistato un nuovo fornetto elettrico. Oltre ad un Laboratorio di attività espressive comprendente Pittura su ceramica (piatti), su creazioni in gesso, su stoffa e modellismo; applicazione di diverse tecniche pittoriche ( colore, tempera, ed altro) ; pittura su vetro; partecipazione a mostre o giornate particolari (nel periodo: ”hobbistica” e “Primavera nel Marghine” a Macomer). Ancora: la partecipazione (per 3 Giovani) all’attività sportiva bocciofila presso il centro di Borore; altri lavori manuali, tra i quali la costruzione poliennale della nave Titanic; giochi vari (tombola, calciobalilla, ecc.)
Progetto RIANIMI”AMO”CI
Uno dei gesti concreti della Caritas è una Onlus, la Fondazione L’Al.Bo. di Osea, che nasce con lo scopo di creare dei progetti principalmente rivolti ai giovani .
Il primo progetto, che partirà a breve, nasce per risolvere due grosse piaghe: la dispersione scolastica e i conflitti. “Il primo perché le famiglie disagiate non riescono a seguire i figli negli studi e questi ultimi sentendosi abbandonati lasciano gli studi in cerca di un "lavoro", impossibile da trovare; il secondo perché i ragazzi vedendo la situazione familiare e sentendosi riversare addosso varie frustrazioni le riversano a loro volta sugli altri, non avendo mai ricevuto un educazione a tal proposito.” Duplice quindi l’intervento all’interno degli istituti scolastici e nelle ore successive alle lezioni. “Nelle ore scolastiche si interverrà portando avanti dei corsi legati alla pace, alla mondialità e all'inclusione in modo da lenire i dissapori fra gli studenti stessi ed educarli verso una collaborazione sana. I corsi verranno svolti nelle classi prime degli istituti del territorio in modo da creare delle basi per un percorso pedagogico. Le lezioni saranno di un'ora almeno due volte al mese per ogni classe. Nelle ore successive alla scuola si creerà un "oratorio," ossia un luogo dove i ragazzi che non possono usufruire di insegnanti privati potranno riunirsi ed essere aiutati nello studio e nelle materie in cui hanno difficoltà. Contemporaneamente si potranno fissare degli appuntamenti per un tutoraggio privato per quei ragazzi che hanno maggiori difficoltà o problemi, in quest'ultimo caso l'educatore si occuperà anche di analizzare le possibili problematiche esterne che hanno portato alle difficoltà con lo studio.”
L’oratorio sarà disponibile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì per dodici mesi l'anno, in modo che diventi per i ragazzi non solo un luogo dove fare delle semplici ripetizioni ma un vero e proprio ritrovo dove compiere attività sane e formative.
SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI
La Caritas Diocesana di Alghero –Bosa per l’ottavo anno consecutivo si è impegnata a favorire l’accoglienza e l’integrazione degli Stranieri, attraverso una “Scuola di Italiano”. Il corso è iniziato nel dicembre 2013 e si è concluso alla fine del mese di maggio 2014. Le lezioni sono state tenute, in forma gratuita, da cinque insegnanti di scuola elementare, due volte la settimana (mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20) nella sala della biblioteca presso la chiesa parrocchiale “Madonna del Santo Rosario” di Alghero. Il numero degli allievi frequentanti è stato di diciotto unità e ha compreso persone di varia età provenienti da diverse parti del mondo: Ucraina, Cina, Bangladesh, India, Giappone, Nuova Zelanda, Brasile, Stati Uniti, Senegal.
L’obiettivo è stato quello di superare l’isolamento e favorire lo scambio culturale e l’amicizia tra i partecipanti. Le lezioni, finalizzate all’apprendimento della lingua, hanno facilitato l’inserimento nel mondo del lavoro ed il superamento dei test per i permesso di soggiorno. Operando su tre livelli: alfabetizzazione, approfondimento e infine consolidamento. Durante il corso, ogni anno, si sono vissuti momenti conviviali e visite guidate. Alla fine di quest’anno, per favorire la conoscenza del territorio è stata offerta dalla Caritas di Alghero, una visita guidata nella città di Bosa. Come sostegno alla attività didattica, inoltre si è fatto uso di audiovisivi e di testi messi a disposizione dalla biblioteca ospitante. La scuola è stata quindi uno strumento non solo di aiuto scolastico, ma un segno di luce e di speranza per gli stranieri che, provenienti da esperienze di vita difficili, si stabiliscono nel nostro territorio alla ricerca di un futuro migliore. Le insegnanti in questi otto anni hanno messo a disposizione, volontariamente, le loro competenze umane e sociali oltre ché didattiche.
SPORTELLO GIURIDICO
Tra i luoghi dell’ascolto istituiti dalla Caritas Diocesana Alghero-Bosa lo Sportello Giuridico è destinato a tutti coloro, di nazionalità italiana o straniera, che necessitano di assistenza legale gratuita di vario genere: difficoltà economiche, indebitamento, disoccupazione, contrasti tra coniugi o conviventi, rapporti conflittuali tra proprietari di case e inquilini, sospensione di pensione di invalidità. Ogni persona che si è presentata è stata ascoltata e, per ciascuna, si è cercata la via migliore per risolvere, nei limiti del possibile, il problema rappresentato.